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Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale:
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SICCITA': il "lavoro" di Confagricoltura

06 marzo 2023
SICCITA': il

Sul tema della siccità, ormai passata dall'emergenza alla cronicità, la Confagricoltura ha già avuto modo, sia sul livello nazionale che su quello locale, non solo di tracciare un quadro dello stato dell'arte, ma anche di finalizzare proposte concrete verso il cosiddetto "Decreto Siccità".

STATO DELL'ARTE:

Nel 2023 si sta riscontrando una genesi della siccità paragonabile al 2022, anno in cui si è riscontrata la temperatura più alta mai registrata e le piogge sono diminuite del 45% rispetto alla media degli ultimi 30 anni con una riduzione della disponibilità idrica media annua del 19% dell’ultimo trentennio rispetto al precedente. 

Ed alcuni elementi fanno ipotizzare effetti ancora più gravi in relazione al sovrapporsi di una serie di fattori negativi che stanno interessando soprattutto la parte centro/occidentale del distretto del Po ma che via via si sta allargando a tutto il Nord Italia:

·      afflussi ai laghi ai minimi; tutti i nostri grandi laghi sono ai minimi storici;

·      inerzia termica dei grandi laghi, crescente da ovest ad est;

·      la portata del fiume Po continua inesorabilmente a decrescere;

·     serbatoi idroelettrici in sofferenza (produzione di energia idroelettrica ridotta del 37,7% nel 2022, e a dicembre è stato registrato -18,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente);

·      accumulo nevoso insufficiente; a complicare una situazione già gravemente compromessa si aggiunge un repentino aumento delle temperature, che sta pregiudicando lo scarso manto nevoso alpino;

·      assenza di piogge significative (le precipitazioni di autunno e inverno non sono state sufficienti per recuperare il deficit pluviometrico);

·      andamento accumulo delle falde molto simile ai valori negativi del 2022.

Gli indici identificano quindi condizioni di diffusa “siccità severa”, con ampie aree in “siccità estrema”.

Ma anche alcune aree del Centro Sud, a partire da alcune aree del Lazio e della Puglia, iniziano a dare segnali allarmanti.

Al momento non sono purtroppo confermate le nevicate abbondanti attese sulle Alpi: ci vorrebbero 40 giorni di piogge costanti, per colmare il deficit  di acqua e neve al Nord. Purtroppo pioverà per 3-4 giorni, ma in modo isolato e debole.

Danni sulle colture

A breve potremmo avere dei danni soprattutto sulle orticole (radicchio, lattuga, carciofo, ecc.). Per quanto riguarda la frutticoltura, da valutare la situazione degli agrumi, anche se nel sud Italia si sono riscontrati meno problemi. 

In alcuni casi si sta procedendo ad irrigare con una notevole anticipazione rispetto ai tempi naturali, con conseguenti aumenti dei costi di produzione.

Altra questione è legata alla preparazione del terreno per le future semine, in relazione alla elevata compattazione del suolo o alla eccessiva polverizzazione.

Se la situazione si confermerà negativa, avremo una situazione ancora più difficile rispetto a quello dello scorso anno che ha coinvolto la maggior parte delle colture a partire dal mais con ripercussioni sugli allevamenti, riso, grano, soia, frutticoltura, orticoltura.

AZIONI:

Per rispondere a questa emergenza ormai consolidatasi su tutto il territorio nazionale e per tutto l’anno, sono stati individuate alcune linee di intervento da attuarsi, secondo Confagricoltura, su differenti livelli.

Occorrono interventi di emergenza per l’anno in corso ed interventi di medio lungo termine

Per far fronte alla siccità dell’anno in corso:

·      sia a livello nazionale che regionale occorre attivare in tempi rapidi cabina di regia che coinvolgano tutti gli attori pubblici, prevedendo momenti di consultazione con le parti coinvolte

·      attivare le diverse azioni tenendo conto delle priorità: uso potabile ed agricoltura;

·      gestione condivisa sul deflusso ecologico in nodo da garantire tutte le esigenze;

·      rafforzare a partire da quest’anno le azioni/fondi a disposizione legate alla gestione delle risorse idriche;

·      sistema di risarcimento/assicurativo che sia in grado di far fronte alle mancate produzioni.

Più nel dettaglio:

·      Governance L’ipotesi di un commissario nazionale ad hoc potrebbe risultare una soluzione apprezzabile da monitorare così come quella della cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio proposta di recente dai Ministri Salvini e Lollobrigida.

·      Priorità sugli usi e impieghi delle risorse idriche Confagricoltura si è fatta portavoce verso il Governo e verso i Dicasteri competenti, di interventi finalizzati a rivedere le priorità rispetto alla disponibilità idrica. Su tale aspetto, fermo restando che la legge stessa considera prioritario l’uso idropotabile che deve essere sempre garantito, per gli altri utilizzi è fondamentale che l’irrigazione a fini agricoli sia salvaguardata anche rispetto all’utilizzo a fini idroelettrici, data la siccità generalizzata e sempre più preoccupante in alcune aree del Nord così come in Puglia. 

·      Superamento o revisione del deflusso ecologico Fondamentale, inoltre, intervenire anche a livello normativo rispetto al deflusso ecologico che ha determinato un peggioramento rispetto al precedente DMV (deflusso minimo vitale), una rigidità negli approvvigionamenti non compatibile con la situazione di stress idrico del nostro Paese. Fondamentale in questo senso seguire ed essere coinvolti nei processi di sperimentazione avviati da molte Autorità di Bacino proprio per definire i parametri di tale deflusso.

Interventi di medio lungo termine:

Occorre un piano d’azione su più fronti, che sappia far fronte alle emergenze e guardare al futuro, alla luce dei cambiamenti climatici in atto. 

·      Piano acqua e piano invasi Più che di un piano laghetti o di altri interventi marginali come, ad esempio, le traverse, interventi dispersi sul territorio non in grado di rispondere alle reali esigenze del mondo agricolo sia a livello quantitativo che qualitativo, andrebbe sollecitato al Governo un “piano acqua” (data l’insufficienza di risorse destinate dal PNRR) dedicato all’agricoltura. Poche opere che siano, però, significative e in grado di apportare un sostanziale beneficio. Le grandi dighe (almeno da 40 milioni di metri cubi), in tale direzione, rivestono anche un ruolo fondamentale per combattere il dissesto idrogeologico grazie alla loro capacità di svolgere il ruolo di vasche di laminazione. A questo si aggiunge il contributo che le stesse posso dare riguardo all’incremento dell’energia idroelettrica prodotta.

·      Manutenzione rete ed invasi Ribadita da Confagricoltura l’importanza della manutenzione della rete distributiva (da cui perdiamo il 36 %). Per un suo miglioramento potrebbero essere utilizzati sistemi a pressione controllata piuttosto che canali a cielo aperto dove c’è molta dispersione. Manutenzione e cura che va garantita anche per gli invasi che in molti casi soffrono di interramento e perdono così in buona parte la loro funzione. 

·      Riutilizzo acque reflue Il riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue depurate è, infine, diventata una priorità specialmente in alcune aree del territorio dove altre soluzioni sono impraticabili (Puglia). L’utilizzo delle acque reflue in agricoltura è una delle nuove sfide della bioeconomia circolare. Per tali motivi occorre disporre in tempi brevi di un quadro legislativo chiaro sul recupero delle acque reflue per fini irrigui, che preveda elevati standard qualitativi e che assicuri la qualità dei prodotti, senza generare diffidenza da parte dei consumatori. Entro il 2024, occorre armonizzare le normative nazionali con il Regolamento Comunitario sui Requisiti Minimi dell’Acqua di Riuso che, dopo 6 anni di gestazione, è già attuativo, prevedendone l’obbligatorietà in campo agricolo. 

Innovazione

Bisognerà incentivare sempre di più l’agricoltura di precisione, la ricerca e l’innovazione. Oggi si inizia a parlare di agricoltura 5.0 che significa lavorare per mettere insieme le sfide che riguardano la transizione ecologica, digitale ed energetica

E l’innovazione è fondamentale e strategica perché è strettamente connessa alla produttività del futuro. La siccità ha cambiato i parametri colturali con conseguenze economiche importanti sulle imprese e sul tessuto produttivo. 

In merito alla gestione dell’acqua, in Italia, seppur con estrema eterogeneità, si sta già procedendo ad un sempre maggior efficientamento dei sistemi di irrigazione, in linea con gli obiettivi generali di tutela di questa importante risorsa. Ciò anche con il supporto dell’agricoltura di precisione.

Si ottimizza l’impiego delle acque nei campi, irrigando in modo più controllato attraverso le nuove tecnologie che riguardano, ad esempio, l’utilizzo di droni o altri strumenti di digitalizzazione dando input all’agricoltore di intervenire solo dove effettivamente c’è carenza di acqua. 

Altro aiuto possono portarlo i progressi nel miglioramento genetico grazie alle quali è possibile conseguire significativi risultati sulla resistenza allo stress idrico. 

NORMATIVA:

Accanto a questo quadro, sia di analisi che di azioni, vi è poi l'intervento politico. Negli allegati a questa news trova posto la position paper di Confagricoltura con le proposte enunciate proprio in vista della scrittura ed emanazione di questo Decreto.

Si è infatti riunita per la prima volta il primo marzo la nuova cabina di regia interministeriale sulla crisi idrica: avrà il compito di “definire un piano idrico straordinario nazionale, d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali, per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie.

La struttura, preannunciata dal Ministro per agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, nel corso di un question time alla Camera lo stesso giorno, si occuperà non solo della stesura del piano e dell’individuazione delle maggiori criticità per quanto concerne l’approvvigionamento idrico del Paese, ma avrà anche il compito di produrre un Decreto legge che, in base alle aree di intervento determinate, includa misure di semplificazione e deroghe ad hoc, incluso quanto necessario per accelerare i lavori e gli appalti di primaria importanza per arginare la siccità.

Infine, nell'area stampa, trovi tutti i passaggi sul tema da parte di Confagricoltura Liguria.

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