Progetto realizzato con il contributo del Programma di sviluppo rurale 2014-2020
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali




Progetto realizzato con il contributo del Programma di sviluppo rurale 2014-2020
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
Intervento in diretta stamane su Tele Genova del presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis, a seguito delle "polemiche" innestate dal comunicato stampa con cui Confagri ha preso posizione in merito al paventato "sciopero" dei cacciatori liguri in merito alla caccia al cinghiale nella zona rossa affetta da PSA. De Michelis, nel suo intervento, ha sottolineato la necessità che i "cacciatori ritornino sulle loro decisioni nel merito, in riferimento alla scelta di non cacciare nelle zone PSA i cinghiali".
Nel 2021 sono stati 19.695 i cinghiali abbattutti in tutta la Regione su un contingente previsto di 23.240, come delineato nel PRIU - Piano Regionale di Interventi sulla PSA, che ha anche stabilito come nel 2022 debbano essere abbattuti oltre 35.000 cinghiali in tutta la Regione. Liguria che, proprio dai dati degli uffici regionali, ha una popolazione di ungulati stimata tra i 35.000 ed i 56.000 capi.
"L'apporto dei cacciatori - ha sottlinetao De Michelis - può e deve essere fondamentale, ancorchè dal 2000 ad oggi il numero degli stessi è più che dimezzato e ad ora si abbiano solo 12.917 tesserini venatori 'staccati', con 4.800 cacciatori nel genovesato, 2.100 nella provincia della Spezia, 3.200 in quella di Savona e 2.750 in quella di Imperia".
Di questi 8.000 circa sono quelli dediti alla caccia al cinghiale, di cui 3.600 in provincia di Genova, come riportato dai dati delle associazioni venatorie.
"E' chiaro che la lotta alla PSA - ha continuato De Michelis - passa anche attraverso una drastica riduzione dei cinghiali esistenti nei 36 territori comunali colpiti da questa emergenza, che, va ricordato, sono territori entro cui giocoforza dobbiamo confinare l'emergenza peste suina, che se dovesse travalicare i confini dei 78 comuni piemontesi e dei 36 liguri di area infetta, porterebbe a conseguenza catastrofiche per un comparto, quello suinicolo, che vale oltre 9 miliardi di euro di fatturato, conta oltre 8 milioni di capi che valgono il 5.6 % dell'agroalimentare italiano, considerando che il solo Piemnote consta di 1.400 allevamenti per 1.4 milioni di suini".
Al link la diretta dei 13 minuti di intervista andata in onda oggi su TG.
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