Progetto realizzato con il contributo del Programma di sviluppo rurale 2014-2020
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
Si è costituita a Busalla la nuova associazione “Produttori di Rose Antiche della Valle Scrivia” che ha lo scopo statutario di traguardare l’ottenimento di un marchio di qualità per le Rose da Sciroppo dell’Entroterra Ligure (DOP o IGP).
L’Associazione, tenuta a battesimo dall’astronauta Busallese Franco Malerba e da Gianni Bottino, presidente del Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP, si è costituita in Busalla, il 30 novembre 2023. Un primo nucleo di dodici produttori dell’Entroterra Ligure si sono dati appuntamento per sottoscrivere l’atto costitutivo di una nuova realtà associativa tra produttori che ha lo scopo di intraprendere l’iter che porterà a un marchio di qualità per le Rose Antiche della Valle Scrivia. Ideatore e tessitore dei rapporti tra produttori e associazioni di categoria Fabrizio Fazzari, Assessore del Comune di Busalla nonché ideatore, più di 20 anni fa, della Festa delle Rose di Busalla.
«Oggi, nella sala consigliare del Comune di Busalla, si è costituito il un gruppo “Produttori di Rose Antiche della Valle Scrivia”, che avrà lo scopo di proteggere e preservare la tipicità delle varietà di rose della tradizione dell’Entroterra Ligure ed in particolare della Valle Scrivia» commenta Gabriele Giua, neo eletto presidente del gruppo e presidente di Confagricoltura Genova.
Lo scopo dell’associazione è quello di intraprendere la strada che porterà o all’Indicazione Geografica Tipica (IGP) o alla Denominazione Origine Protetta (DOC): un lungo cammino che permetterà di salvaguardare e di tutelare le rose antiche, all’interno di un determinato territorio.
Le amministrazioni comunali dell’intera Valle Scrivia, nonché tutte le associazioni di categoria, si sono dimostrate disponibili nell’accompagnare i produttori in questa avventura.
«Tutto “rinasce” vent’ anni fa, quando un gruppo di agricoltori locali intravvede un potenziale economico nel recupero dei roseti dei nostri genitori e dei nostri nonni. La coltura dei roseti risultava in totale abbandono nel periodo in cui le campagne si spopolavano. Perché dico “rinasce”? Perché la tradizione delle rose, nelle nostre vallate, è ben radicata e praticamente in tutti gli orti dei nostri avi era presente un piccolo roseto, dal quale ricavare un po’ di sciroppo» prosegue Giua.
«Questi coraggiosi agricoltori, non solo hanno recuperato molti vecchi roseti dell’Appennino, ma ne hanno impiantati di nuovi. Da un nucleo di pochi, oggi molte aziende hanno nel loro paniere lavorativo la coltura delle rose. Hanno creato un’associazione di rosicoltori e, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Busalla, che la ospita sul suo territorio, hanno organizzato una festa dedicata alle rose (oggi ha traguardato 21 edizioni), che nel tempo sta riscuotendo un successo in forte crescita! Inoltre sono riusciti a costruire e rendere funzionante un laboratorio polifunzionale, situato nel Comune di Isola del Cantone, dove lavorare i petali delle nostre preziose rose» aggiunge Fabrizio Fazzari, Assessore all’Agricoltura di Busalla.
Già un ottimo traguardo, ma gli agricoltori hanno coronato un intento ancor più elevato: trasmettere la loro passione alle nuove generazioni, a giovani ragazzi e ragazze, che si sono avvicinati al mondo dei roseti e dei prodotti a loro legati.
Queste nuove energie, unite alla solidità della tradizione, hanno convinto gli agricoltori ad agire nella tutela di preziosa tipicità, proprio attraverso il raggruppamento di produttori che, così, potranno lavorare in sinergia, traguardando obbiettivi comuni alla valorizzazione della cultura delle rose.
La prima azione della nuova associazione sarà quella di estendere il numero dei soci: infatti tutti i produttori potranno chiedere di diventare associati e, una volta definito l’areale nelle quali sarà possibile coltivare le rose, proseguire il cammino della richiesta del marchio di qualità, coinvolgendo Regione Liguria e Ministero dell’Agricoltura.
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